Il tempo della castità è dovuto all’aver compreso che l’amore che vorrei vivere io e, soprattutto, il tipo di uomo con cui vorrei viverlo esistono solo in film e romanzi, di un certo livello tra l’altro, ‘che mica sono una di quelle che legge “cinquanta sfumature” et similia.
Alla luce di questa consapevolezza, ho pensato che sarebbe stato meglio rinunciare a priori e andare in prepensionamento, come i ferrovieri nei primi anni novanta: non avevo fatto i conti con i bisogni della carne, i bisogni dell’ego, i bisogni di cotte e farfalle nello stomaco.
“Quindi hai deciso di accontentarti?” è la domanda che sorge spontanea: no, dopo due traumaticissime non-relazioni anch’esse caste e pure, ho deciso più o meno autonomamente di diventare un’amante.
Oddio, l’idea era decisamente più Duras-siana che tradizionale, ovvero intrecciare una tresca con qualcuno che ti fa stare bene a più livelli, ma con cui non ti fidanzeresti mai, per un motivo qualsiasi che non dev’essere per forza il fatto che la tua famiglia aristocratica cinese ti obblighi a sposare un’altrettanto aristocratica rampolla cinese, per dire.
Il fatto è che, proprio mentre stavo correndo in discesa tra le braccia del prescelto (ah, la metafora d’impatto!), mi è stato confessato che, in effetti, sarei stata anche un’amante nel senso più tradizionale del termine, essendo il mio teddy boy già fidanzato (è un inizio tortuoso di relazione, ti spiegherò) con una tizia residente in punta allo stivale. A quel punto, però, era troppo tardi per inchiodare sul freno e non ci ho neanche provato, col risultato di scoprire a posteriori – cioè adesso – che, per la prima volta nella mia vita, del fatto che esista un’altra non me ne può fregar di meno.
Benvenuti nell’era dell’egocentrismo 2.0: nessuno fa colazione da Tiffany e nessuno ha storie da ricordare. Facciamo colazione, in piedi, alle sette del mattino e non abbiamo storie per evitare di doverle dimenticare il più in fretta possibile.
Cupido non ha preso il volo dal condominio, Cupido è morto… Ma Venere riesce ancora a divertirsi un sacco!
Duras-siana. No, Durex-siana, my friend.
Come non ci stancheremo mai di ripetere (manco fossi la Di Cioccio a La mala education) le precauzioni sono fondamentali!
Come non ci stancheremo mai di ripetere (manco fossi la Di Cioccio a La mala education) le precauzioni sono fondamentali!
Pingback: gynepraio | sul far l’amante
Non posso non amarti.
Io generalmente sarei una persona piuttosto leale, ma si sa che in amore e guerra non ci sono regole.
Se poi qualcuno deve farsi qualche scrupolo sarà il cornificatore, no?
Di sicuro lui deve farsene molti di più! Io meno sempre fatta molti: mai con un uomo sposato (o come se lo fosse), mai in caso di bambini piccoli… Però, questa volta, proprio non mi vengono!
Non devi assumerti tu la responsabilità della sua relazione. Fai bene a godertela finché ti va. Alla sua fidanzata penserà lui… forse.
Infatti ci abbiamo pensato: io non ho piu voluto vederlo e lui ha lasciato la fidanzato!
Bah!
Pingback: “L’unico modo di liberarsi di una tentazione è cedervi.” | Sex and the cït Turin
Pingback: sul far l’amante – Gynepraio